In realtà il buon vecchio Giovanni Lindo Ferretti ha recentemente affermato di essersi pentito scritto questo verso; era il 1984 o iù di lì, ma dopo la recente esibizione della Guida della Rivoluzione Gheddafi a Roma, queste parole sono tornate di stretta attualità.
Ora, a posteriori, non so davvero chi abbia fatto la figura peggiore. Se l’abbia fatta Gheddafi stesso, grazie ai suoi ridicoli eccessi; oppure le nostre istituzioni che per l’ennesima volta lo hanno assecondato in tutto (unica eccezione Fini, ma l’estate scorsa) regalando agli italiani e al mondo questo indegno spettacolino; oppure ancora le centinaia di ragazze che hanno venduto la loro dignità per 80 euro.
Ora, grazie a questo scempio che sembrava uscito dritto dritto da un cinegiornale dell’istituto Luce, ad aziende italiane dovrebbero venire concessi appalti milionari per costruire le strade e le infrastrutture in nord Africa che il Cav ha promesso al suo “omologo” libico. Perchè chiaramente è questo che conta; per il resto, la lotta all’immigrazione clandestina per la Libia è più un business che una scocciatura, condotto tra l’altro con metodi degni del Terzo Reich. E riguardo all’amicizia Italia-Libia beh… lasciamo perdere.
In tutto questo infelice marasma è così passata in secondo piano la dichiarazione di Gheddafi che ha auspicato l’islamizzazione dell’Europa.
In secondo piano nel senso che, quando affermazioni di questo tipo uscivano dalla bocca di idioti come Adel Smith o di imam italiani integralisti, ecco subito c’era qualche politco nostrano che si stracciava le vesti, brandendo crocifissi e invocando la difesa dei soliti valori cristiani.
Stavolta, invece, (quasi) silenzio.
Ha proprio ragione Elsa Morante quando scrive che i nostri politici riescono ad essere “cattolici senza credere in Dio”.
Soprattutto se si pensa che Elsa Morante è morta 25 anni fa e quella frase l’ha scritta nel 1945, riferendosi a qualcun’altro.