Galatea Vaglio a Motta di Livenza

Sabato 28 maggio alle ore 18.00 l’Associazione culturale Fucina n.4 organizza un incontro presso il giardino della Libreria Montan la Fondazione Giacomini di Motta di Livenza con la divulgatrice storica Galatea Vaglio a proposito della figura di Teodora, la figlia del guardiano del circo di Costantinopoli che divenne Imperatrice.
L’incontro avrà come filo conduttore l’ultimo libro scritto da Galatea Vaglio dal titolo “Teodora – I demoni del potere”, seguito del libro “Teodora – la figlia del circo”, e sarà incentrato sulla vita politica a Costantinopoli dal 524 al 535 d.C.

Il romanzo di Galatea Vaglio si basa sulle fonti storiche antiche del tempo ed è una bella ricostruzione di come andarono le cose negli anni che precedettero la temporanea riconquista della parte occidentale dell’Impero romano da parte di Giustiniano. Il libro approfondisce il clima culturale, sociale e politico del VI secolo e ruota attorno alla personalità di Teodora, donna dell’antichità con numerosi tratti di contemporaneità, oltre che alla sua affascinante storia d’amore con il grande Imperatore Giustiniano.

L’autrice Mariangela Galatea Vaglio è laureata in Lettere classiche all’Università Ca’ Foscari di Venezia ed è dottore in Storia antica alla Sapienza di Roma. È un’insegnante, una giornalista e una blogger. Ha collaborato con «Il Gazzettino», «Il Sole 24 ore» e «l’Espresso».

Ha pubblicato: Piccolo alfabeto della scuola moderna (40k Unofficial 2012), Didone, per esempio. Nuove storie dal passato (Ultra 2014), Socrate, per esempio. Altre storie dal passato (Ultra 2015), L’italiano è bello. Una passeggiata tra storia, regole e bizzarrie (Sonzogno 2017), Teodora. La figlia del circo (Sonzogno 2018), Cesare. L’uomo che ha reso grande Roma (Giunti editore 2020) e Teodora. I demoni del potere (Piemme 2022).

Il declino dei Caminesi

Il professor Dario Canzian, iniziando la prefazione di questa poderosa ricerca d’archivio, afferma che studiare il declino di una famiglia può essere altrettanto interessante che studiarne la prosperità. Ecco quindi il motivo di questa pubblicazione sulla famiglia dei da Camino, che non indaga gli anni d’oro di Sofia di Colfosco o del “buon Gherardo” signore di Treviso, giusto per citare Dante. Lo storico vittoriese Massimo Della Giustina parte invece dal 1335, l’anno della morte di quel Rizzardo da Camino sepolto nella chiesa di Santa Giustina a Vittorio Veneto: solo qualche anno dopo infatti ci fu chi fece letteralmente carte false per togliere alla famiglia i principali feudi del Cenedese e consegnarli alla Repubblica di Venezia, un abuso giudiziario da cui i Caminesi non si riprenderanno più.

Le carte false riguardavano la presunta separazione del casato nei rami “di sopra” e “di sotto” del 1233, denominazioni queste largamente usate oggi ma che non trovano riscontro nelle fonti di prima mano se non in epoca successiva. Fonti che, come mostra l’autore, dimostrano semmai che una vera divisione all’interno della famiglia non ebbe luogo.

Analizzando i vari testamenti ed inventari catastali trascritti in appendice emerge il lacunoso ritratto di un’antica famiglia che, nel probabile tentativo estremo di non essere del tutto estromessa dalla politica veneta del tempo, nei novant’anni seguenti cercò di legarsi sempre più proprio a quella Venezia che lentamente la stava portando alla rovina, comprando casa in città, partecipando alla vita cittadina e riuscendo, pur essendo ormai lontana dai tempi migliori, a contrattare dei matrimoni di buon lignaggio con donne dell’aristocrazia locale.

Della Giustina inevitabilmente ha indagato pure sul presunto esilio in Germania della famiglia, dove si sarebbe rifugiata dopo aver perso nel 1422 la contea di Valmareno, l’ultima su cui ancora governava: pur dimostrando a riguardo una sana prudenza da storico, essendo questa storia supportata da fonti opinabili, l’autore è riuscito a provare la presenza di un discendente della famiglia in area tedesca nel Cinquecento. Questo grazie ad un documento scoperto alla British Library di Londra: una lettera datata 1519 in cui il marchese di Mantova raccomanda al re d’Inghilterra tale Giovanni Andrea da Camino, un esperto soldato che chiedeva di entrare nell’esercito inglese.

Tenendo conto che i principali studi sul casato, per quanto validi, sono ormai assai datati, risulta chiaro che i Caminesi, pur rappresentando uno dei casati più nobili del nord Italia, e pur avendo guadagnato grazie a Dante un pizzico di immortalità, non hanno ancora attirato dalla storiografia contemporanea l’attenzione che meritano. L’auspicio è che questa ricerca, e magari pure il settecentenario dantesco, contribuiscano a colmare presto questo vuoto.

Massimo Della Giustina
Gli ultimi Caminesi. Genealogia, storia e documenti dei Conti di Ceneda dopo il 1335
Ateneo di Treviso
Crocetta del Montello, 2019

L’Azione, domenica 25 aprile 2021

(A)normalità, un concorso fotografico e letterario

Fucina n.4, associazione culturale attiva nell’opitergino-mottense, ha lanciato un concorso letterario e fotografico. La pandemia è entrata a gamba tesa nella vita di tutti, per cui, come dice la presidente Caterina Furlan, “vogliamo cogliere l’occasione fornita da questo nuovo tempo per raccogliere una testimonianza collettiva di questo 2020, e chiedere ai partecipanti di raccontare la loro nuova normalità”.

Ecco il perché di “(A)normalità”, il nome scelto per battezzare l’iniziativa. Come sono cambiate le nostre vite da dieci mesi a questa parte? Quali sono le caratteristiche della nostra quotidianità che prima di allora sarebbero sembrate strane, o meglio, anormali, mentre oggi sono normali? Chi vuole partecipare dovrà rispondere a queste domande tramite un testo (in prosa o in poesia) oppure con una fotografia e inviarla all’associazione entro il 28 febbraio 2021.

A scegliere i vincitori delle due categorie saranno due giurie di qualità. La giuria letteraria sarà composta da Fabio Franzin, noto poeta dialettale che scrive in lingua dell’opitergino-mottense; Francesco Maino, scrittore di San Donà di Piave vincitore del Premio Calvino 2013 con Cartongesso (Einaudi) e infine il professor Giampietro Fattorello, docente dell’ISISS “Antonio Scarpa” di Motta di Livenza. Nella giuria che sceglierà la miglior foto ci saranno invece Juan Carlos Marzi, fotografo freelance vittoriese attivo nel campo della fotografia sociale e del reportage, l’opitergina Silvia Longhi, fotografa freelance che si occupa di fotografia commerciale e reportage, e Lavinia Longhetto, artista e fotografa di Motta di Livenza.

I vincitori riceveranno un buono del valore di cento euro spendibile rispettivamente alla libreria Montan e allo studio fotografico Beniamino Furlan di Motta di Livenza; un premio di consolazione sarà assegnato anche alla fotografia che otterrà più “like” nelle pagine social dell’associazione, che si invita a visitare per leggere il regolamento completo del concorso.

L’Azione, domenica 20 dicembre 2020

Viaggio nel Sacro tra Piave e Livenza 2020


Ho accettato l’invito di contribuire alla seconda edizione de “Le vie dei Santi” il prossimo domenica 27 settembre: durante la giornata avrete la possibilità di partecipare a delle visite guidate gratuite a varie chiese del comprensorio opitergino-mottense oppure, per esempio, di visitare quella che un tempo fu l’abbazia di Busco. Luoghi che sarete caldamente invitati a raggiungere in bicicletta visto che, solo facendo il Giramonticano, ne incontrate sette.
Farò tre visite guidate alla chiesa parrocchiale di Camino di Oderzo nel corso della giornata e, visto che non voglio rubare il posto agli storici dell’arte, condirò la spiegazione con qualche aneddoto simpatico. Vi aspetto quindi alle ore 10, alle 15 o alle 16.30; per il resto, come potete vedere dalla cartina, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

La guerra nell’Opitergino-Mottense

In concomitanza, non casuale, con il centenario della fine della Grande Guerra, due studiosi di storia locale opitergina-mottense hanno dato alle stampe altrettanti volumi a tema storico-fotografico che, ognuno a suo modo, rappresentano un significativo contributo alla percezione che noi contemporanei possiamo avere di quegli anni drammatici e di come sono stati vissuti dalla popolazione locale.
Enrico Flora, volto noto dell’associazionismo a Motta di Livenza, ha realizzato una importante raccolta di fotografie scattate in città e nelle sue frazioni durante l’occupazione austriaca del 1917-1918: questo al termine di vent’anni di ricerche in archivi privati e non, tra i quali occorre citare quelli del Centro Documentazione Storica della Grande Guerra di San Polo di Piave, del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto e dell’imprescindibile Kriegsarchiv di Vienna.
Flora ha scelto di lasciar “commentare” le immagini, molte dei quali inedite, ad una fonte assai nota in paese, ovvero il diario dell’occupazione realizzato in diretta da padre Lodovico Ciganotto, rettore della Basilica della Madonna dei Miracoli all’epoca dei fatti.
Queste due fonti, la scritta e la fotografica, intersecandosi tra loro dipingono un quadro vivo e drammatico di un anno tragicamente importante per la cittadina, particolarmente colpita dall’occupazione a causa della sua posizione di confine e per la relativa importanza del suo scalo ferroviario.

Diverso l’approccio di Cristian Patres, la cui opera nasce da un progetto fotografico omonimo presentato lo scorso luglio in località Palazzi di Gorgo al Monticano: lì dove sorge Villa Revedin, adibita un secolo fa a ospedale militare, inizia un vero e proprio percorso fotografico che si snoda lungo i due corsi d’acqua citati nel titolo: tutte le immagini sono spiegate dall’autore il quale, quando possibile, aiuta ulteriormente il lettore nella comprensione della foto stessa affiancandola ad una fotografia scattata al giorno d’oggi nello stesso punto e ad una terza foto sullo stesso tema. I percorsi di Patres non coincidono soltanto con percorsi fluviali, ma anche con i percorsi ferroviari che attraversavano all’epoca il triangolo Oderzo–Cessalto–Motta di Livenza: per questo motivo l’opera risulterà interessante soprattutto agli appassionati di storia militare, anche per l’apparato cartografico e lo studio dei movimenti delle truppe.

Enrico Flora
8 novembre 1917: “ci addormentammo italiani e ci svegliammo austriaci”
Editoriale Programma, Treviso 2018
226 pagine, euro 29

Cristian Patres
La Grande Guerra tra il Monticano e il Piavon
Autoprodotto, Quinto di Treviso 2018
116 pagine, euro 20

L’Azione, domenica 6 gennaio 2019

Una settimana… da Dio

A tre anni di distanza da “Rifiutarsi di essere nemici”, Fucina n.4 organizza un nuovo diario di viaggio dedicato alla Palestina, questa volta in collaborazione con il Centro culturale Giorgio La Pira Motta e la parrocchia di Motta di Livenza.

Tema della serata è un’esperienza di viaggio compiuta a cavallo tra 2018 e 2019 da Andrea Pizzinat, uno dei componenti dell’associazione Fucina n.4; il viaggio era organizzato dai Frati Carmelitani Scalzi di Treviso.

Questa esperienza sarà il punto di partenza per una digressione, non scontata, su alcune tra le principali mete di pellegrinaggio cristiane del territorio. Ma non solo: non mancheranno infatti vari spunti di riflessione sulla complessa situazione geopolitica dell’area, e sulle difficili convivenze tra i popoli, le fedi e le confessioni religiose che da secoli interessano il territorio.

UNA SETTIMANA… DA DIO. DIARIO DI UN VIAGGIO IN TERRA SANTA
Giovedì 4 aprile 2019, ore 20.45
Patronato don Bosco, Motta di Livenza (TV)

15 settembre 2008: il fallimento che ha cambiato il nostro mondo

Ognuno di noi ricorda bene cosa stava facendo martedì 11 settembre 2001 quando seppe la notizia degli attacchi terroristici a New York.
Nessuno invece ricorda cosa stava facendo lunedì 15 settembre 2008 quando venne a sapere che proprio a New York falliva la Lehman Brothers, società multinazionale di servizi finanziari, dando inizio ad una delle più gravi crisi economiche di sempre.

Eppure quest’ultimo evento ha avuto un impatto sulla nostra storia decisamente maggiore del primo: lo storico americano Adam Tooze ne “Lo schianto”, il suo ultimo saggio pubblicato a fine agosto, collega il crollo della Lehman Brothers a tutti i principali avvenimenti accaduti a livello planetario nell’ultimo decennio, dalla crisi in Ucraina a quella dell’Eurozona, dalle primavere arabe all’emergere di forze politiche populiste in tutto l’occidente.

Nel primo appuntamento di Fucina n.4 della stagione 2018/19 vogliamo chiederci: che impatto ha avuto la crisi finanziaria del 2008 nelle nostre vite? E potrebbe capitarne un’altra?
Ne parleremo con Paolo Piacenza, giornalista e direttore editoriale di Pop Economix, progetto nato a Padova nel 2011 con l’idea di raccontare, attraverso il teatro ed altre forme di divulgazione, proprio la crisi del 2008.

15 SETTEMBRE 2008: IL FALLIMENTO CHE HA CAMBIATO IL NOSTRO MONDO
Giovedì 18 ottobre, ore 20.40
Aula magna dell’ISISS Antonio Scarpa
via I maggio 3, Motta di Livenza (TV)