Presentazione del libro “Gesù, il figlio del falegname”

La ricerca sul Gesù storico è una disciplina che mira a ricostruire la figura di Gesù analizzando i testi, cristiani e non, che lo riguardano, seguendo i criteri della moderna analisi critica e storica: una ricerca iniziata alla fine del Settecento e portata avanti inizialmente soprattutto da filosofi illuministi che, in quanto tali, non avevano le competenze e l’obbiettività necessaria per condurla; essi, quindi, hanno sposato tesi che nei decenni seguenti sono state del tutto rigettate da indagini più rigorose.
A distanza di due secoli, se da un lato ancora c’è chi si approccia alla materia in modo dilettantesco, e cercando la polemica o lo scandalo piuttosto che la verità, dall’altro da tempo si è sviluppata una corposa letteratura grazie agli studi di autori competenti i quali tuttavia non sono noti al grande pubblico.
Uno di loro ha provato a colmare questa lacuna pubblicando Gesù, il figlio del falegname per le edizioni Messaggero di Padova: un testo di agevole lettura che può essere un punto di partenza per il lettore che vuole approfondire l’argomento.

L’autore, Renato De Zan, è un presbitero della diocesi di Concordia-Pordenone; dottore in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico in Roma, ha insegnato all’Istituto di Liturgia Pastorale di S. Giustina a Padova, al Pontificio Istituto Liturgico di S. Anselmo di Roma e alla Pontificia Università Gregoriana; ha partecipato alla traduzione ufficiale CEI della Bibbia del 2008 e a quella del Messale italiano del 2020.

Sarà a Oderzo venerdì 20 gennaio 2023 alle 20.30, presso la sala del Campanile. L’evento è organizzato da Caritas opitergina.

“The Chosen”, un’originale vita di Gesù

Era la vigilia di Natale del 2017 quando Dallas Jenkins, un regista evangelico statunitense, pubblicò su internet un cortometraggio che raccontava l’immaginaria visita di un pastore alla capanna di Betlemme. La sua idea era di produrre una serie TV di sette stagioni sulla vita di Cristo, non con i soldi (e le pressioni) di Hollywood, ma tramite crowdfunding: si tratta di un sistema, usato in genere da artisti di nicchia, per cui chiunque può finanziare con pochi euro la realizzazione di un album o di una pellicola in cambio di una ricompensa proporzionale a quanto ha donato.

In questo modo nel 2019 ha potuto debuttare la prima stagione di The Chosen, ovvero “Il prescelto”, e ad oggi la somma raccolta dalla produzione grazie alle donazioni dei telespettatori è vicina ai trenta milioni di dollari, la più alta di sempre raggiunta in questo modo da una serie TV.

The Chosen,per vari motivi, ha poco da spartire con le più famose riduzioni cinematografiche della vita di Cristo; la serie racconta numerosi episodi narrati nei vangeli incrociandoli con dei gustosi retroscena ed altri avvenimenti i quali, pur essendo frutto della fantasia degli sceneggiatori, sono pensati tenendo sempre a mente il messaggio evangelico: un esempio è il primo, immaginario, incontro tra Gesù e Maria di Magdala dell’episodio 1 che, forse non a caso, sembra richiamare l’incontro tra i due nel giardino del sepolcro la mattina di Pasqua.

Altra scelta significativa della produzione è quella di mettere in primo piano gli “attori non protagonisti” della storia: la Maddalena, gli apostoli, Nicodemo, la Samaritana al pozzo vengono ritratti nella loro umanità, mostrandone i limiti caratteriali, le ingenuità, l’entusiasmo e le aspettative nei confronti di questo Maestro speciale del quale faticano a capirne il pensiero e gli obbiettivi. Una scelta che di certo può aiutare lo spettatore ad identificarsi con loro, coerentemente con l’obbiettivo del regista di evangelizzare con un prodotto che possa appassionare il pubblico delle principali piattaforme di streaming cinematografico. I numeri gli stanno dando ragione: i venti episodi pubblicati finora hanno avuto 450 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo ed un voto medio di 9,3/10 secondo gli utenti di IMDb, il più noto sito internet di cinema.

The Chosen, come qualsiasi opera biografica, risente inevitabilmente della cultura di chi l’ha prodotta: in alcuni dettagli, e nello stile in cui viene promossa, si percepisce un modo di intendere il cristianesimo tipicamente statunitense. Ma per il resto rimane un progetto di valore anche ecumenico, essendo pensato da un gruppo di persone di varie confessioni cristiane: l’esempio più lampante è Jonathan Roumie, l’attore che interpreta Gesù, un ortodosso convertitosi al cattolicesimo in età adulta.

Un secolo fa, in parrocchia a Canale d’Agordo, il piccolo Albino Luciani guardava le diapositive a tema religioso: il suo parroco aveva un modo di catechizzare innovativo per l’epoca. Oggi, nell’epoca delle grandi serie TV, come si può fare a diffondere i contenuti del Vangelo? Semplice: con una grande serie TV su Gesù. Capiremo se The Chosen lo è solo a progetto concluso, ma nel frattempo il lettore può farsi un’idea propria guardando le prime due stagioni, più l’episodio del pastore ed uno speciale sulla Natività, collegandosi al sito internet www.angel.com o scaricando l’app “The Chosen – Angel Studios” nel proprio smartphone. La prima stagione da pochi giorni è disponibile anche su Netflix: l’unica, finora, doppiata in italiano (per la seconda ci sono i sottotitoli). La terza, in corso di pubblicazione, contiene l’episodio sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci, al quale hanno partecipato come comparse dodicimila finanziatori della serie.

L’Azione, domenica 25 dicembre 2022