Augias, Scalfari e il ricambio generazionale

La brutta figura di Corrado Augias su la Repubblica odierna (allego qui sopra un’immagine che da oggi assume tutto un altro sapore), il quale senza rendersene conto ci ha spiegato minuziosamente come abbia scambiato per autentica una banale email contenente phishing, va affiancata a quelle collezionate nel recente passato da Eugenio Scalfari in occasione delle sue “””interviste””” a papa Francesco con quei virgolettati attribuiti al pontefice ampiamente passibili di scomunica.

Uno dei tanti sintomi del pessimo stato di salute del nostro giornalismo sta nel fatto che, in quella che di fatto è una delle sue testate di punta, non ci sia un efficace controllo a livello redazionale che faccia una scrematura a monte di cosa vada o non vada pubblicato.

L’ipotesi alternativa è che invece il controllo ci sia ma che certe cose vengano fatte passare volutamente lo stesso; probabilmente perché certi grandi vecchi del giornalismo sono talmente attaccati alla loro cadrega che per attuare un ricambio generazionale si debba ricorrere a questi mezzucci.

(Per la cronaca i due quest’anno fanno rispettivamente 86 e 97 anni.)