Tacere bisognava e andare avanti



24 maggio 1915 – 24 maggio 2015. Oggi sono cento anni che l’Italia ebbe la sciagurata idea di entrare nella Grande Guerra.
In questi mesi ho potuto approfondire tramite vari canali le vicende di quel drammatico triennio, e oggi il mio pensiero non può che andare ai quei poveri soldati, sia quelli che la guerra la fecero volontariamente, sia quelli che non ebbero la possibilità di scegliere. Tra questi anche il mio bisnonno: chissà quante volte sarebbe bastato un niente e… io non sarei mai nato. Ma penso anche alle popolazioni civili che subirono in modi diversissimi le pesanti conseguenze del conflitto, ai parroci che dopo Caporetto fecero le veci dello stato nei territori occupati, ai cappellani e le infermiere che dovettero improvvisarsi psicologi… Erano solo comparse in quel palcoscenico, e settecentomila di queste non vissero abbastanza per vederne la fine.
Ad essere di manica larga potrei provare pietà perfino per i generali, che in accademia avevano studiato Napoleone e che si trovarono a gestire una guerra nuova e sconosciuta, con equipaggiamenti spesso inadeguati e obsoleti, in un clima di violenza e disperazione.
Sia chi sopravvisse, sia chi se ne andò erano persone come me, ma con la sfortuna di essere nate al momento sbagliato nel posto sbagliato. Tutti permeati di modi di pensare moderni ma perversi, che lasciarono in eredità al mondo due guerre mondiali, il colonialismo, i regimi totalitari, milioni di morti.
Gli unici che non proprio non riuscirei a perdonare sono coloro i quali da un secolo ad oggi hanno strumentalizzato, e continuano a farlo, questi tragici eventi per un tornaconto personale, offendendo in questo modo la Storia e le sue vittime.

Qui sopra: il film completo Uomini contro di Francesco Rosi (1970). Vivamente consigliato.

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