Schegge sanremesi – Parte V


In fondo Luigi Tenco non è l’unico “morto di Sanremo”. Nel 1978 all’Artison arriva Rino Gaetano, e partecipa alla gara non con l’irriverente Nuntereggae più come avrebbe voluto, ma con la più orecchiabile, politicamente corretta e furbetta Gianna. Il cantautore romano, investito da un successo meritatissimo, ma troppo rapido e travolgente, entra in un lungo tunnel che finirà improvvisamente addosso ad un camion lungo via Nomentana a Roma il 2 giugno 1981.

Anche Vasco Rossi è passato un paio di volte all’Ariston, nel 1982 (Vado al massimo, vedi qui sopra) e nel 1983 (Vita spericolata). In entrambi i casi sfida i fischi dell’austero pubblico sanremese con esibizioni volutamente provocatorie che non faranno altro che alimentare il suo mito… Così finisce la prima parte della sua carriera, a mio dire la più interessante. Da lì in poi successo e qualità dei suoi dischi procederanno in maniera (quasi sempre) inversamente proporzionale.

L’edizione del 1984 fa invece da trampolino di lancio alla carriera dell’allora ventunenne Eros Ramazzotti. Canta Terra promessa, la sua canzone più nota, brano che spicca per il suo testo veramente negativo (e se volete, in un altro momento, vi spiego pure il perché), ma che bene descrive la passività dei giovani dell’epoca. Comunque nella musica pop italiana degli ultimi 30 anni, forse solo i migliori 883 sono riusciti, meglio di Terra promessa, a scrivere dei pezzi nei quali si è identificata una generazione di giovani.

Terminiamo questa carrelata di schegge con l’ultima ciofeca del giorno. “Le canzoni del festival non rispecchiano i gusti dei giovani”, si diceva qualche anno fa. Allora via all’operazione svecchiamento, sulla quale cala la mefitica ombra di Maria De Filippi. L’edizione 2009 la vince Marco Carta, da lei lanciato, con un pezzo più insignificante che orecchiabile (vedi sopra): a consegnagli il premio alla finale è proprio la signora Costanzo. Viva la sfacciataggine. L’anno dopo fa il bis un altro “figlio di Maria”, Valerio Scanu, con l’impresentabile Per tutte le volte che, grazie agli sms dei bimbiminchia e con ogni probabilità ad un call center affittato ad hoc. L’alchimia, come abbiamo visto ieri sera, non ha funzionato per l’edizione di quest’anno. Ma di questo si parlerà nel prossimo post…

5 pensieri riguardo “Schegge sanremesi – Parte V

  1. Vecchioni ha vinto con il televoto e io sono fra quelle che l’ha votato e lo scorso anno l’ ho fatto con scanu e non conosco il significato di bimbiminchia.Non ho mai seguito una trasmissione della de filippi.Io sono una persona e considero tali tutti gli altri non li catalogo a mio piacimento quindi se chi ha vinto sanremo con il televoto è gente di serie b lo è pure chi ha votato vecchioni.Per me non c’era nessuna alchimia che non ha funzionato semplicemente era la canzone che più ha conquistato nell’immediato esattamente come lo scorso anno.

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  2. I soliti post scontati quanto inutili che nulla toglieranno al successo di Scanu! anzi…
    Continua pure a sparare su Scanu lui intanto fa i sold out in posti prestigiosi frequentati non certo da BM. Quanto al call center affittato ad hoc, Scanu non ne aveva bisogno c’è chi l’ha votato, come me, deliberatamente e coscente di votare un talento! Quest’anno non c’erano talenti da votare evidentemente.

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  3. E’ STATO IL FESTIVAL PIU BRUTTO DEGLI ULTIMI TEMPI
    NON SONO GIOVANISSIMA
    PERO’ AMO MARCO CARTA IN ASSOLUTO
    LA SUA VITTORIA E’STATA UN PLEBISCITO ASSOLUTO E HA DATO TANTO A QUESTO FESTIVAL
    SIAMO ORA TORNATI INDIETRO NEL TEMPO CON GLI ZOMBI CHE SI SONO RISVEGLIATI…..CHEORRORE E POI ALBANO BASTA NON SE NE PUO PIU….RITIRTEVI E SPAZIO AI GIOVANI

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